Dura 117 notti e porta alla scoperta di 56 siti Unesco.

Si può prenotare fin da ora, ma salperà il 5 gennaio 2021, la crociera attorno al mondo più bella di sempre e promette d’essere la crociera più straordinaria di sempre, quella organizzata dalla Regent Seven Sea Cruises. Perché? Perché sarà un vero e proprio viaggio intorno al mondo, dalla durata di 117 notti.

Partirà dal porto di Miami, la World Cruise, e visiterà 6 continenti, 30 Paesi, 61 porti e 56 Patrimoni dell’Umanità UNESCO. Il costo, ovviamente, è da capogiro: 51.709 euro per la tariffa base. Ma una cosa è certa: chi potrà permettersi la spesa, vivrà un’esperienza unica e indimenticabile.

Dall’Opera House di Sidney al Taj Mahal indiano, e fino agli altissimi grattacieli di Dubai, la crociera della Regent Seven Sea Cruises condurrà alla scoperta dei monumenti antichi e moderni più belli del mondo. Ma, ciò che la rende davvero speciale, è la sua esplorazione di luoghi poco noti al turismo come la Bay of Islands – un agglomerato di 144 isolette, appartenente alla regione neozelandese di Northland – o come la Grande Barriera Corallina, e le esclusive Withsunday Islands, che sono per lo più disabitate e parte di uno straordinario parco nazionale.

“Progettiamo i nostri itinerari per condurre gli ospiti in tutti quei luoghi che vorrebbero esplorare, a partire dalle destinazioni-icona e fino alle mete più nascoste, visitabili solo con una crociera di questa durata”, ha dichiarato Jason Montague, Presidente e CEO della celebre compagnia: «I viaggiatori che scelgono di imbarcarsi su di una crociera intorno al mondo vogliono vivere un’esperienza immersiva, fatta di visite a musei e siti storici, di arte, di cultura, e di attività esclusive per vivere le bellezze del mondo da un nuovo punto di vista».

Ed è una vera e propria esplorazione del mondo, quella che regalerà la Regent Seven Sea Cruises, con le sue lussuose suite, i balconi panoramici, e con un itinerario che – da Miami – si concluderà a Barcellona. Sul sito della compagnia è già possibile riservare un posto, e sappiate che nel prezzo sono comprese fino a 324 escursioni gratuite.

 

Fonte: SiViaggia.it

Petra in Giordania….
Pochi mesi fa ho finalmente realizzato il mio sogno!

Risalente al 300 a.C., il famoso sito archeologico nel deserto della Giordania era da tempo al primo posto nella lista dei viaggi che avrei voluto fare nella mia vita!

Sin dal 1989, rimasi ipnotizzata davanti allo schermo, quando vidi due affascinanti archeologi che, attraversando a cavallo la stretta gola di Al Siq, circondata da alte pareti di arenaria rosa, svelavano il più bel monumento di Petra, il famoso tempio Al Khazneh al Faroun, la cui facciata è profondamente incisa nella roccia.

I due intrepidi cavalieri erano Harrison Ford e Sean Connery, scelti da Steven Spielberg per interpretare i ruoli di Indiana Jones e di suo padre, nel film da lui diretto: Indiana Jones e l’ultima crociata.

Lo stupore che manifestavano nel film i due intraprendenti archeologi, credendo di essere arrivati nell’antico tempio di Alessandretta, dove un Cavaliere Crociato custodiva da 700 anni il santo Graal, è lo stesso che si è impresso sul mio volto quando sono giunta al cospetto di tanta magnificenza. Per alcuni attimi ho creduto davvero di oltrepassare l’ingresso del tempio della Città Rosa e di affrontare i difficili ostacoli che mi separavano all’incontro con l’anziano Cavaliere.

Con i suoi 45 metri di altezza, la facciata del tempio è imponente! Lo circondano numerose costruzioni funerarie e facciate intagliate nella roccia di arenaria, per lo più sepolcri.

L’antica città fu rivelata al mondo moderno nel 1812 da un esploratore svizzero, Johann Ludwig Burckhardt, che seguendo la strada di collegamento tra Damasco e l’Egitto, aveva sentito dire che nei pressi del villaggio di Wadi Musa si trovava un sito straordinario. All’epoca la città apparteneva all’impero Ottomano e Johann dovette escogitare vari stratagemmi per raggiungere la zona che lo interessava. Attraversò la città antica senza potersi fermare ne fare alcun disegno, ma capì immediatamente che si trattava di Petra.

Tante volte ho osservato le immagini di questo straordinario sito archeologico, credendo di osservarlo con un occhio familiare una volta che mi fossi trovata sul posto. Invece, l’emozione che ho provato attraversando la gola di Al Siq fino all’antica città di Petra è stata intensa e sorprendente e mi sono sentita proiettata indietro nel tempo quando, più di 2000 anni fa, alcuni popoli vivevano la sacralità di questo luogo magico.

SCOPRIAMO BELFAST!

18 Nov 2018 In: Irlanda

Fantastici ristoranti, pub tradizionali e una fenomenale storia legata al Titanic portano Belfast a un livello superiore: preparati a scoprire una delle città più entusiasmanti d’Irlanda!

Benvenuti a Belfast! Questa città moderna è un vero piacere per tutti i visitatori, che ameranno il suo mix di grandezza vittoriana e la sua nuova anima industriale, per non parlare dei suoi numerosi tesori culturali.

Vieni a scoprire dove tutto è iniziato – a partire dalla famosa nave Titanic – figlia di questa città e della sua gente. Fai un salto indietro nel tempo e visita la storica Queen’s University, immersa in un quartiere vivace, giovane, ricco di negozietti e pub. Se durante la tua passeggiata ti viene fame, non ti preoccupare, Belfast è ricca di ottime panetterie e cafè dove potrai assaggiare dolci buonissimi, o dirigiti verso St. George Market (aperto dal venerdì alla domenica) e assaggia le prelibatezze locali.

Non lontano dalla città invece potrai sfidare te stesso attraversando il famoso Carrick-a-Rede, ponte di corda sospeso in una gola a 30 metri dal mare. Oppure scopri la leggenda più antica dell’Irlanda del Nord lungo la Giant’s Causeway. Gli appassionati di “Game of Thrones” qui troveranno tutte le locations e i luoghi più importanti della serie, perché l’Irlanda del Nord ha fatto da palcoscenico a molte delle scene della serie.

 

Pronti a partire?

 

 

Fonte: Ireland.com

Un viaggio tra i colori dell’atollo più grande de
Le Isole di Tahiti.

L’atollo più grande di tutte Le Isole di Tahiti e il secondo al mondo per estensione è proprio Rangiroa, il cui nome significa “cieli infiniti”: non solo cieli, quindi ma anche un vasto numero di motu, ben 240, che circondano la laguna, su un’area di 1.640 kmq.
La caratteristica principale di Rangiroa, oltre all’ampiezza dei suoi orizzonti, è senza dubbio la varietà di colori che la contraddistingue: le diverse sfumature di blu dell’oceano e della laguna, il verde della vegetazione e dei vigneti di Dominique Auroy Estate, dove viene prodotto autentico vino polinesiano, il rosso del corallo, il rosa di una piccola spiaggia che ha assunto questa tonalità peculiare grazie ai frammenti di conchiglie che si sono mescolate alle dune di sabbia, oltre alle molteplici e vivaci tinte della fauna sottomarina.


L’atollo è circondato sia da Moana-Tea (oceano tranquillo), che definisce la laguna, che da Moana-uri (Oceano selvaggio), percorso da balene, mante, delfini e squali, a cui si uniscono banchi di pesci colorati e tartarughe. Queste caratteristiche rendono Rangiroa la meta ideale per gli amanti delle immersioni.

Rangiroa è facilmente esplorabile anche attraverso una crociera a bordo di un lussuoso catamarano. Sulla terraferma, invece, i principali villaggi di Avatoru e Tiputa offrono ai visitatori una vista unica sul Pacifico. Dopo una sessione di immersioni tra i colori di Rangiroa, perché non concedersi una passeggiata tra i vigneti di Dominique Auroy Estate o un esclusivo picnic su un motu deserto?

 

Rangiroa in breve:

·        Come arrivare: raggiungibile con un’ora di volo da Tahiti (sono disponibili diversi voli giornalieri con Air Tahiti). Di recente è stata annunciata l’integrazione di due voli aggiuntivi settimanali da Rangiroa a Bora Bora durante il periodo di alta stagione (maggio-ottobre 2019).

·        Trasporti in loco: Trasferimenti terrestri dall’aeroporto agli hotel sono principalmente offerti dagli hotel stessi. Un taxi minibus è disponibile se non avete prenotazioni. Il modo ideale per girare e visitare i posti più interessanti a Rangiroa è con la barca veloce o con motoscafi.

·        Accommodation: sono disponibili sistemazioni di ogni genere e per ogni budget, da hotel di varie categorie, oltre ad autentiche guesthouse tahitiane.

·        Attività: immersioni e ogni genere di sport acquatico, giri in bici tra le piantagioni di cocco, degustazioni di vini, crociere, picnic sui motu, visita alla Laguna blu e alla spiaggia di sabbia rosa.

·        Spot culturali: Dominique Auroy Estate per gli amanti del vino, chiese di corallo, colture di perle.

Fonte: Tahiti Tourisme

Ogni Whale Watch Tour neozelandese è un’esperienza unica e gli avvistamenti variano. I capodogli giganti sono le vere stelle dello spettacolo e sono residenti durante tutto l’anno.Le navi da osservazione delle balene sono guidate da un’amichevole squadra di skipper e guide molto esperte nell’interagire con i capodogli locali. Hanno una conoscenza approfondita delle condizioni del mare di Kaikoura e sono perfettamente addestrati in tutti gli aspetti della sicurezza.

Progettati appositamente per l’osservazione delle balene, i moderni catamarani sono dotati di motori che riducono al minimo il rumore subacqueo e i servizi igienici che non inquinano mai il mare.

Le unità a reazione Hamilton sono utilizzate per la propulsione della nave e risultano essere più silenziose per i mammiferi marini rispetto ad altre forme di propulsione navale, ma hanno anche un’elica interna, quindi il rischio di un contatto dell’elica con i mammiferi marini viene completamente eliminato.

La cabina passeggeri principale è chiusa e grandi ponti esterni offrono grandi opportunità di visualizzazione e foto. Gli spaziosi interni climatizzati sono dotati di comodi posti a sedere, mentre i grandi schermi al plasma mostrano interessanti animazioni di animali marini. Il numero dei passeggeri per ogni tour sono mantenuti ben al di sotto della capacità di carico della nave per garantire che l’esperienza del tour rimanga personale.

Ma come trovano le balene?

I capodogli producono uno dei rumori più rumorosi nel regno animale, a noi sembra una serie di clic ritmici o il ticchettio di un orologio, ma questo clic è in realtà uno dei sistemi sonar più sofisticati del pianeta.

I capodogli usano questo suono per cacciare, navigare, comunicare e possono anche usarlo come arma per stordire o uccidere la preda!

Dove queste balene si nutrono, il mare è completamente nero, quindi non fanno affidamento sulla loro vista, usano invece l’ecolocalizzazione, che come suggerisce il nome è la posizione dell’eco. Le balene emettono una serie di clic, quindi interpretano gli echi di ritorno. Questo bio-sonar individua le prede con grande precisione e fornisce un modo per queste balene di ‘vedere’ il mondo che le circonda.

Gli idrofoni (microfoni subacquei) possono raccogliere l’ecolocalizzazione di un capodoglio ovunque tra 1 e 8 miglia di distanza. Più forte è il clic più vicina è la balena, quindi se il capitano sta ascoltando l’ecolocalizzazione del capodoglio e il segnale sarà piuttosto debole, sarà necessario muoversi un altro po’, sperando che il prossimo “clic” sia molto più forte, ad indicare che la balena è molto più vicina. È direzionale quindi qualunque sia la direzione da cui proviene il click è la direzione in cui si trova la balena.

 

Un incontro ravvicinato con una balena, fatto in sicurezza,
è un’esperienza che dura una vita!

 

 

Fonte: Whale Watch® Kaikoura

Nonostante le giornate si siano accorciate e le temperature si facciano a poco a poco più fredde, l’atmosfera in California si fa sempre più calda, con un’offerta di esperienze invernali ricca di adrenalina.

Dalle montagne ai deserti, fino all’oceano, il Golden State offre un’incredibile gamma di attività per la stagione, capace di accontentare famiglie, patiti dello sport o semplici entusiasti delle esperienze all’aria aperta, e tutte le sfumature di viaggiatore tra queste categorie.

L’inverno è la stagione ideale per scoprire territori come la Squaw Valley o i parchi come lo Yosemite National Park. Si tratta, infatti, della stagione migliore per una visita, quando le grandi masse degli esodi estivi si dileguano, per lasciare spazio ai suggestivi monumenti naturali che, rivestiti dalla neve, acquistano un fascino del tutto particolare.

Lo Yosemite National Park è anche sede della pista sciistica più antica della California, la Yosemite Ski & Snowboard Area (precedentemente Badger Pass Ski Area). La pista è perfetta per famiglie o sciatori e snowboarders esperti, che possono avventurarsi fino allo spettacolare Glacier Point.

Ma questo è solo “l’iceberg” dei suggerimenti che abbiamo per l’ormai prossima stagione invernale, di cui si può approfittare con diverse esperienze in tutto lo Stato:

Scii e ciaspole: la California ospita il resort sciistico più grande del Nord America — il Royal Gorge a Soda Springs. Gli amanti dello sci e delle passeggiate con le ciaspole hanno accesso a circa 6.000 acri e ad otto diversi percorsi. Se volete sfruttare il vento e provare lo snowkiting, questo è il posto che fa al caso vostro. Tra gli altri posti da non perdere, trovate il Tamarack Cross-Country Ski Center a Mammoth Lakes ed i parchi nazionali di Sequoia e Kings Canyon, dove potete scivolare tra maestosi alberi e godervi il panorama.

Scii e Snowboarding: gli appassionati di scii troveranno pane per i loro denti lungo l’intera California, da Lake Tahoe a Lake Arrowhead. Tra le gemme assolute, Mammoth Mountain, che raggiunge un’altezza di oltre 3.300 metri; il resort family friendly Northstar California Resort e il resort chiamato, a ragione, Heavenly Resort, che vanta 4.800 acri sciabili e che offre ampi terreni e spazi aperti. E quando volete fare una pausa dalle discese innevate, potete provare la motoslitta, unirvi ad un tour su un gatto delle nevi, o esplorare i sentieri con una passeggiata in fat-bike. Anche il Sud della California entra in campo con fantastiche aree sciistiche come Bear Mountain e Snow Summit, accessibili con gite di un giorno da Los Angeles e San Diego.

Surfing: in California pratichiamo il surf 365 giorni all’anno, e le tempeste invernali offrono alcune delle migliori onde dell’anno. Se la vostra visita è nel periodo giusto, potete cercare di partecipare alla leggendaria competizione di surf Mavericks ad Half Moon Bay, che richiama i migliori surfisti del mondo con un preavviso di circa 48 ore, per cogliere le migliori condizioni possibili.

Hiking: potete sicuramente immaginare una passeggiata nella neve, ma perché non farla in un’oasi di palme nel parco di Anza-Borrego Desert State Park o arrampicarvi sui massi del Joshua Tree National Park? Le temperature del deserto durante il giorno sono perfette in inverno, soprattutto in meravigliose località come il Mojave National Preserve e il parco della Death Valley. E le notti fredde e limpide dell’inverno rendono indimenticabile l’osservazione delle stelle.

Curling: questo particolarissimo sport olimpico, un incrocio tra shuffleboard e le pulizie domestiche, è ampiamente praticato in California. Infatti, il San Francisco Bay Area Curling Club, costituito nel 1958, è uno dei più storici curling club del Paese e prevede un programma completo di lezioni e gare.

Bird e Butterfly Watching: Siete alla ricerca di una scarica di adrenalina un po’ più moderata? Emozionatevi alla vista di migliaia di farfalle monarca che svernano al Monarch Grove Sanctuary di Pacific Grove — conosciuta anche come Butterfly Town—lungo la Central Coast. Oppure affiliatevi all’organizzazione National Audubon Society e iscrivetevi al Christmas Bird Count, un progetto cittadino che dura da oltre 100 anni. Dozzine di siti nello Stato cercano “bird watchers” volontari ogni anno, da dicembre a gennaio.

Whale Watching: Ogni inverno circa 25.000 balene grigie del Pacifico intraprendono una delle più lunghe migrazioni nel regno animale. Compiendo un viaggio di andata e ritorno di circa 16.000 km dall’ambiente artico, dove si cibano, alle calde lagune della Baja California, dove si riproducono, questi colossi viaggiano per tutta la lunghezza della California, spesso anche molto vicino alla costa. Numerose attività lungo lo Stato offrono escursioni di whale-watching per testimoniare la magnificenza di queste incredibili creature.

Sport di squadra: Per gli amanti del calcio, non può mancare la partecipazione ad una partita professionistica a LA con i Rams ed i Chargers, oltre alla Bay Area con i 49ers ed i Raiders. Ci sono anche diversi altri “giochi da college”, incluso il Rose Bowl. I fan dell’NBA possono appassionarsi ai Golden State Warriors di Oakland, i Sacramento Kings, i Lakers ed i Clippers a L.A., mentre l’elenco di squadre della NHL in California include i San Jose Sharks, L.A. Kings e gli Anaheim Ducks. Due dei principali tornei di golf si svolgono proprio durante i mesi invernali.

Pattinaggio su ghiaccio: Le piste di pattinaggio su ghiaccio all’aperto vengono aperte in diverse località della California nella stagione invernale, aggiungendo un’allegra aria di festa. Troverete sicuramente una pista di pattinaggio a San Francisco, a Union Square, in centro a Santa Monica, a Los Angeles, a Pershing Square, e persino in riva al mare, a San Diego, all’Hotel del Coronado.

La lista finisce qui, ma le possibilità e le combinazioni sono infinite. É assolutamente provato che nel Sud della California potete trovarvi a sciare e surfare nell’arco della stessa giornata!

 

 

 

Fonte: Visit California – Italy

Alla latitudine tropicale delle isole Hawaii il cambiamento delle stagioni lascia il meteo quasi invariato, ma c’è qualche differenza significativa che mi spinge a prenotare un volo e ad andare a verificare di persona.
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In primis il periodo natalizio! Vedere Santa Claus realizzati con la sabbia e turisti che, mentre prendono il sole, indossano i cappellini rossi di Babbo Natale o mentre prendono lezioni di surf nel mare azzurro mi introduce immediatamente nello spirito di festa delle isole. Di sera Waikiki già normalmente è tutta illuminata con alberghi e palme ricche di luci colorate insieme alle innumerevoli Tiki Torch che vengono accese lungo la lunghissima e famosa spiaggia….

Il tramonto accende il mare e il cielo con striature multicolore ed è sempre spettacolare! Esibizioni di artisti locali che accompagnano con la loro musica i bellissimi ballerini di Hula sono presenti in numerosi spazi lungo Kalakaua Avenue…. lo shopping è considerato uno dei migliori del mondo e ogni venerdì nella spiaggia davanti all’Hilton Hawaiian Village ci sono i fuochi d’artificio… immaginate come possa essere l’atmosfera natalizia se a tutto ciò aggiungiamo anche musiche e danze tipiche, alberi addobbati e vetrine con decorazioni dedicate!

Ma il meglio ve lo sto per raccontare…

Da novembre a febbraio, dai freddi mari dell’Alaska, arrivano le megattere per riprodursi e per dare alla luce i loro tenerissimi cuccioli e i turisti hanno molte opportunità per vedere da vicino questi stupendi cetacei mentre nuotano nelle protette acque hawaiane.

Inoltre, è una grande stagione per il surf!

I più famosi e talentuosi atleti di tutto il mondo arrivano per surfare le spettacolari onde delle Hawaii. Durante il periodo invernale, e solo in alcuni punti del reef, le onde raggiungono altezze impressionanti e vengono organizzate molte sessioni di competizioni internazionali. Soltanto alcuni professionisti sono in grado di affrontare tali onde, ma il mare è generoso ed offre onde di vari livelli di difficoltà per accontentare tutti i tipi di surfisti.

I turisti si divertono ad osservare le onde invernali e
ne assorbono tutta la forza e la magia!

Nell’isola di Oahu, la lunga spiaggia a North Shore a poco più di due ore di guida da Honolulu, è sicuramente il punto migliore per godersi lo spettacolo. Le tre spiagge più famose sono Sunset Beach, Ehukai Beach – popolarmente conosciuta come Banzai Pipeline – e Waimea Bay, tutte situate a North Shore.

Ci sono alcune indicazioni da seguire per la propria sicurezza personale.

Ricordiamoci che il mare azzurro davanti a queste spiagge paradisiache è l’Oceano Pacifico che porta con sé tutta la sua forza e la sua potenza quando si infrange a riva. Non sostare in punti, come spiagge, rocce o anche strade se sono già bagnate: significa che le onde arrivano fino lì! Ma nell’isola ci sono molte altre spiagge fantastiche dove il mare cristallino è pronto ad accogliervi in tutta sicurezza e tranquillità.

Allora mettiamo il costume da bagno in valigia e prendiamo
il primo volo per Honolulu!

 

ANGUILLA: CAPITALE CULINARIA DEI CARAIBI!

15 Nov 2018 In: Caraibi

Alcuni dei migliori ristoranti dell’isola sono stati inseriti nella lista dei ristoranti di maggior qualità dei Caraibi e nei prossimi mesi riapriranno alcuni dei più amati resort di Anguilla che tornano a dare risalto alla bellezza naturale dell’isola.

I Caraibi sono famosi in tutto il mondo per le spiagge bianche e le acque cristalline, ciò che non ci si aspetta è di trovare ottimi ristoranti dove poter gustare una cucina curata che proponga anche specialità tipiche della cucina “creola”. La cucina caraibica è frutto dell’intreccio di tutte le culture che hanno abitato questa isola, infatti si possono percepire influenze tipiche della Spagna, dell’America Centrale e addirittura dell’Africa; il risultato è una cucina in grado di sorprendere anche i palati più raffinati ed esigenti.
Anguilla si riconferma “capitale culinaria dei Caraibi” e continua a distinguersi per il livello elevato dei suoi ristoranti, sia di quelli lussuosi che di quelli semplici gestiti dai locali, grazie all’abilità degli chef che propongono costantemente una ricca offerta culinaria in perfetta armonia con la bellezza e le tradizioni dell’isola.Tra i 50 migliori ristoranti dei Caraibi, sono annoverati due ristoranti di Anguilla: il Jacala Beach e il Veya.

Il Jacala Beach, che riaprirà il 2 novembre, si trova sulla magnifica Meads Bay ed è uno dei ristoranti più frequentati di Anguilla, perché mentre si gustano ottimi piatti, in particolare di pesce, si gode di una vista incredibile. Questo ristorante è consigliato a pranzo per poter non solo mangiare ma anche per godersi la spiaggia sui lettini messi a disposizione e per una cena romantica al lume di candela.

Il Veya è una delle location più romantiche dell’isola dove gustare una cena squisita in compagnia di una persona speciale, inoltre offre una delle migliori carte dei vini. I proprietari chiamano la loro cucina “cuisine of the sun” proprio perché caratterizzata dai sapori esotici tipici dell’isola. Questo locale è uno dei ristoranti dei Caraibi meglio recensiti da giornali del calibro del NY Times e del London Times.

 

 

Fonte: Anguilla Tourist Board – Ente Ufficiale del Turismo

GIAPPONE: IL SANTUARIO DI ITSUKUSHIMA!

15 Nov 2018 In: Giappone

Itsukushima è un santuario shintoista che si trova sull’isola di Miyajima, nella città di Hatsukaichi nella prefettura di Hiroshima.

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Fu costruito su un’isola sacra su palafitte all’interno di una piccola baia e la sacralità del tempio, così importante per i giapponesi, è rigidamente rispettata. Dal 1878 non sono permesse nascite, morti o sepolture e anche le donne incinte o persone gravemente malate vengono allontanate dall’isola.

Il famosissimo Torii, il portale di ingresso attraversato dai visitatori, è maestoso ed è stato costruito sull’acqua di fronte al tempio. In passato ai pellegrini era vietato approdare sull’isola sacra e potevano soltanto passare sotto il portale in barca. Con la bassa marea lo si può raggiungere a piedi e i fedeli inseriscono alcune monete nelle sue crepe esprimendo un desiderio. Alcuni raccolgono i crostacei che si attaccano alle basi dei pilastri.

Il tempio è formato da alcuni edifici costruiti seguendo diversi stili architettonici antichi riferiti alla religione shintoista e buddista.

Il momento migliore per visitarlo è verso sera quando l’illuminazione esalta il colore rosso del tempio e del Torii.

Nel 2018 celebra i 300 anni della fine del pirata Barbanera,
suo storico residente!

CNN Travel classifica l’isola di Ocracoke – nelle isole di barriera delle Outer Banks – tra le migliori isole in Nord America. Le Outer Banks sono disposte sul versante nord orientale della North Carolina: si atterra all’aeroporto di Washington D.C. e con un’auto si percorre un breve tratto della Virginia per approdare in questo paradiso di mare e dune di sabbia.

Sede della storica avventura aerea dei fratelli Wright con il primo volo partito da Kitty Hawk, sono un luogo remoto, nettamente separato dalle spiagge della Virginia o dai circa 90 km di spiagge di sabbia di Myrtle Beach in South Carolina. Ocracoke fu scoperta dai coloni inglesi nel 1585 quando Sir Walter Raleigh perlustrò la costa del North Carolina; è abitata dal 1700. E’ l’isola più a sud della Outer Banks, a sud di Duck, Nags Head, Kill Devil Hills ed Hatteras che accoglie anche un Parco Nazionale costiero. Non ci sono ponti, non c’è turismo di massa; accoglie traghetti o aerei privati sulle sue sponde di 25 km battute dalle onde dell’Atlantico. Due i traghetti dalla terra ferma al villaggio principale sul versante meridionale dell’isola – da  Swan Quarter e Cedar Island – con un pedaggio che varia a seconda del veicolo, ed un percorso delle durata di 2 ore e mezza. Un traghetto gratuito invece collega il versante settentrionale di OcracokeHatteras Island in un’ora di traversata. Ocracoke fu l’originale nascondiglio del pirata Blackbeard, Barbanera, ovvero Edward Teach che la considerò rifugio sicuro tra i suoi vari assalti alle navi. E fu qui che il pirata trovò la sua fine il 22 novembre 1718 durante una battaglia con le forze navali inglesi; quest’anno quindi se ne celebra il 300° anniversario. Taluni dicono che sia stato proprio il famigerato pirata a darle il nome  attendendo l’alba e sperando di sfuggire ai propri inseguitori; si pensa che pregasse “O Crow Cock, O Crow Cock”, ovviamente invano!

Qui la vita esce dai ritmi concitati. Si noleggia una bici, si curiosa nelle tante botteghe e gallerie d’arte. Nei locali si gustano ostriche e si beve birra: l’ Howard’s Pub ne è un esempio. Non c’è altro luogo ove “Ocracoma”, definizione per “sentirsi rilassati e star bene”, sia la miglior parola coniata. Alcuni definiscono Ocracoke “paradiso” e “magia, “la Perla delle Outer Banks”. Il suo isolamento fisico dal continente e dal resto delle Outer Banks, ne conserva la sua misticità ed il fascino che la pervade.

Gli alberghi sono limitati tanto da richiedere prenotazioni con ampio anticipo; oltre 300 gli appartamenti per affitti settimanali. Due i campeggi nel villaggio ed uno accanto all’oceano, gestito dal National Park Service. Il Villaggio Ocracoke è a sud dell’isola ove si trova il Silver Lake Harbor; in bicicletta si raggiungono tutti i posti possibili, così come a piedi. Ocracoke è anche famosa per le sue attrattive faunistiche: dai pony selvatici discendenti dai Mustang spagnoli, alle centinaia di uccelli migratori che rendono l’isola paradiso per gli appassionati di birdwatching. Il National Park Service ad Ocracoke offre sentieri naturalistici, passeggiate guidate e programmi per esplorare l’isola: dalle Turtle Talks alle serate attorno al Falò, all’Arte del Mare per i bambini. I collezionisti di conchiglie e gli amanti della storia possono addirittura prendere un traghetto per una gita giornaliera, attraversando il canale verso un’isola disabitata ed intatta Portsmouth Island, un tempo il maggior insediamento alle Outer Banks.

L’Ocracoke Island Lighthouse non è forse il più imponente tra i fari delle Outer Banks ma è il faro più antico ed ancora attivo della North Carolina ed il secondo per anzianità negli Stati Uniti. Amatissimo, alto solo una ventina di metri tanto da essere il faro più basso delle Outer Banks, che si erge sui 10 km² di Ocracoke Village, con il suo segnale luminoso che si avvista dai 22 km dal canale interno Pamlico Sound e dall’Oceano Atlantico. Nel villaggio c’è anche un museo, l’Ocracoke Preservation Society museum. A poca distanza dal villaggio oltre una ventina di km di spiagge di sabbia per prendere il sole, pescare, nuotare e fare surf. Le spiagge di  Hatteras Island ed Ocracoke Island sono gestite dal Cape Hatteras National Seashore Park e tutte le spiagge di Ocracoke sono libere e pubbliche con l’eccezione di chiusure stagionali per la posa delle uova delle tartarughe e la nidificazione degli uccelli. Tra i tanti eventi dell’anno ad Ocracoke il 4 Lulgio con parate a fuochi d’artificio sul Silver Lake Harbor, l’annuale Fig Festival ad agosto, l’annuale Blackbeard’s Pirate Jamboree ad ottobre.

 

 

Fonte: TravelSouth USA Italia


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