Alcuni ricercatori hanno preparato un profumo antico egiziano
forse indossato da Cleopatra

Un archeologo ha descritto il profumo speziato e muschiato come lo “Chanel N. 5 dell’Antico Egitto”.

Se Cleopatra avesse voluto conquistarti, avresti sentito il suo profumo ancora prima di vederla. La leggenda narra che quando visitò per la prima volta Marco Antonio a Tarso, ricoprì le vele viola della sua barca d’oro in una fragranza così pungente che si propagò fino a riva. Come scrisse Shakespeare, le vele di Cleopatra erano “così profumate che i venti erano malati d’amore”. Onestamente, chi non vorrebbe catturare un soffio della regina più famosa dell’Egitto?

Ora, basandosi su dei residui trovati in un’antica anfora, un team di quattro ricercatori ha ricreato un profumo che si crede Cleopatra avesse usato. “Questo era lo Chanel N. 5 dell’Antico Egitto”, afferma Robert Littman, archeologo dell’Università delle Hawaii a Mānoa. “Era il profumo più prezioso del mondo antico.”

Littman e il suo collega Jay Silverstein ebbero l’idea mentre erano impegnati negli scavi in corso nell’antica città egizia Thmuis, situata a nord de Il Cairo nel Delta del Nilo e fondata intorno al 4500 a.C. La regione era la culla di due dei profumi più famosi del mondo antico: Mendesiano e Metopiano. Quindi, quando i ricercatori scoprirono quella che sembrava essere un’antica fabbrica di fragranze – un sito del 300 a.C. pieno di minuscoli vasetti di profumo in vetro e anfore di argilla importate – intuirono che dovevano cercare di recuperare qualsiasi profumo sopravvissuto.

Le anfore non contenevano alcun profumo evidente, ma contenevano un antico residuo secco. Dora Goldsmith e Sean Coughlin replicarono il profumo di Thmuis usando le formule trovate nelle antiche prescrizioni mediche greche e in altri testi.

Mirra: l’ingrediente chiave del prezioso profumo dell’antico Egitto

Sia il profumo Mendesiano che quello Metopico contengono mirra, una resina naturale estratta da un albero spinoso. Gli esperti hanno anche aggiunto cardamomo, olio d’oliva verde e un po’ di cannella, tutto secondo l’antica ricetta. Il profumo riprodotto ha un odore forte, speziato e lievemente muschiato, dice Littman. “Lo trovo molto piacevole, sebbene probabilmente persista un po’ più a lungo rispetto ai profumi moderni.”

Nell’Antico Egitto, la gente usava la fragranza nei rituali e portava i profumi nei coni per unguenti, che erano come cappelli di cera, che indossati, rilasciavano olio nei capelli durante il giorno. “I profumi antichi erano molto più densi di quelli che usiamo ora e avevano una consistenza quasi come quella dell’olio d’oliva”, afferma Littman.

Sebbene l’odierno profumo Mendesiano offra un’affascinante approssimazione di un antico profumo egiziano, non si sa se Cleopatra l’avesse indossato. “Cleopatra realizzò il profumo in un laboratorio personale”, afferma Mandy Aftel, un profumiere naturale che gestisce un museo di curiosi profumi a Berkeley, in California. “Molti hanno cercato di ricreare il suo profumo, ma non credo che nessuno sappia con certezza cosa usava.”

Aftel non è estraneo ai profumi ricreati dell’Antico Egitto. Nel 2005, riprodusse il profumo usato per la sepoltura di una bambina egiziana mummificata 2000 anni fa, una ragazza soprannominata Sherit. Sin dalla sua mummificazione, il profumo si era rinsecchito in uno spesso catrame nero attorno al viso e al collo di Sherit, basandosi su un comunicato stampa di Stanford. Aftel identificò l’incenso e la mirra come ingredienti primari nel profumo e ne riprodusse una copia. “Ho annusato la mummia”, dice Aftel. “Da profumiere naturale, è un modo molto bello per connettersi al passato.”

Se vai a Washington D.C., puoi sentire l’odore di questa ricreazione più recente: il profumo è presente alla mostra “Queens of Egypt” del National Geographic Museum fino al 15 settembre. Non c’è abbastanza profumo per rivestire un’intera vela, ma ne puoi mettere qualche goccia sul polso.

Fonte: atlasobscura.com