BRUCE NAUMAN: DISAPPEARING ACTS

A New York fino a metà febbraio, nella stupenda cornice del MoMA, The Museum of Modern Art, nel cuore di Manhattan e nella sede del MoMA PS1, a Long Island, concedetevi un po’ di tempo per vedere una importante retrospettiva di Bruce Nauman, artista americano molto apprezzato, e interagite con le immagini, i suoni e gli spazi.

La mostra propone 50 anni di sperimentazioni artistiche multidisciplinari e multimediali che vi faranno sicuramente amare questo artista se ancora non lo conoscete.

Delicati acquerelli, installazioni sonore, corridoi video e insegne al neon lampeggianti: è la mostra più completa del lavoro dell’artista mai assemblato!

New York: fino al 18 febbraio al MoMA e fino al 25 febbraio al MoMA PS1
MoMA : 11 West 53 Street – Manhattan
MoMA PS1: 22-25 Jackson Avenue – Long Island City, NY

Da più di un secolo, in Spagna, nella notte di San Silvestro “Nochevieja”, esiste una antica quanto curiosa tradizione popolare. Il suggestivo rito scandisce l’arrivo del nuovo anno mangiando un chicco d’uva per ognuno dei dodici rintocchi di mezzanotte, les campanadas, cioè un rintocco ogni tre secondi, nel quale va mangiato un chicco d’uva bianca. Per chi, riesce a mangiarli tutti e dodici nel tempo giusto, si augura un felice e prospero anno nuovo.

Per gli spagnoli, l’unico riferimento al countdown di capodanno è l’antico orologio a torre della capitale, posto sulla facciata del maestoso palazzo delle poste, oggi di proprietà del governo, nella famosa piazza della Puerta del Sol di Madrid. Accade che poco prima dello scoccare la mezzanotte, un enorme e complesso carillon scende nell’antico orologio a torre e scandisce i primi cuartos, cioè quattro doppi rintocchi.  Il rito di capodanno della Porta del Sol, è seguito da tutto il mondo ed è trasmesso in diretta dalla tutte le televisioni iberiche.

Secondo alcune testimonianze storiche, nell’antichità in molti casi, sognare l’uva matura, era la rappresentazione del piacere erotico, inoltre era simbolo di fertilità, abbondanza, ricchezza, sensualità, seduzione, eros, e rappresentava il desiderio dell’essere amati.

Gli arabi interpretavano il sognare l’uva in base al suo colore, quella bianca e matura indicava felicità, prosperità, abbondanza e benessere.

Per altri popoli antichi sognare di mangiare l’uva, racchiudeva in sé varie sfaccettature legate alla ricchezza, al profitto e ad altri piaceri della vita. Inoltre mangiare e degustare un chicco alla volta indicava il corteggiamento con l’arrivo di nuovi amori e nuove amicizie.

Nella simbologia iconografica cristiana, il grappolo d’uva, tenuto fra le mani del bambino Gesù e di sua madre, rappresenta il corpo di Cristo che sarà spremuto sotto il torchio della croce.

Probabilmente, questi aspetti simbolici, non hanno niente a che vedere con il rito dei 12 chicchi l’uva nella nochevieja, in quanto in spagna a tal proposito si raccontano alcune ipotesi storiche provenienti da voci popolari.

Nel 1884 un importante giornale spagnolo parlava di “uve salutari” degustate dalla ricca borghesia spagnola, e di una tradizione copiata dai francesi, cioè quella di mangiare uva allo scoccare della mezzanotte di capodanno, e brindare l’arrivo del nuovo anno con una coppa di champagne.

A questa, si aggiunge un’altra ipotesi che racconta la storia di un sindaco di Madrid, che con un suo bando municipale, impose che tutti i cittadini che uscivano di casa il giorno dei Re Magi (nella notte tra il 5 e il 6 di Gennaio), dovevano pagare alle casse del comune un balzello corrispondente a un “duro”, denaro equivalente a 5 Pesetas.

Con questo assurdo balzello, il Sindaco tolse la possibilità ai cittadini di Madrid di divertirsi in questo giorno di festa molto sentito, dove quasi tutto era permesso.

Tale situazione unita alla tradizione delle famiglie aristocratiche di mangiare uva e sorseggiare champagne durante la cena dell’ultimo giorno dell’anno, provocò e irritò gli animi di molti “madrileños” i quali, per protesta, decisero di ridicolizzare le abitudini borghesi e aristocratiche, criticando l’ingiusto bando emanato dal Sindaco. E fu così che tutti in massa, la notte di capodanno si portarono nelle vicinanze della piazza di città, quella di “Puerta del Sol” e una volta lì giunti, presero a mangiare uva al suono delle campane di capodanno.

Un’altra storia, altrettanto plausibile, è quella accaduta nel 1909, dove gli agricoltori di Alicante e Murcia, trovandosi con un abbondante raccolto di uva, si preoccuparono del suo deterioramento, e per meglio vendere il prodotto, intensificarono la commercializzazione in tutta la spagna, e con una strategia di mercato decisero di diffondere la leggenda che se l’uva veniva mangiata l’ultimo dell’anno, questa avrebbe portavo benessere, fortuna e prosperità per l’anno nuovo. Si trattò di una chiara e intelligente strategia di marketing dell’epoca.

E’ doveroso ricordare che oggi la Spagna produce circa tre milioni di quintali di uve da tavola, e avendo una popolazione di circa 38 milioni di abitanti, che festeggiano l’arrivo del nuovo anno con i famigerati dodici chicchi d’uva, i conti sono ben fatti!

 Fonte: Ventiperquattro.it – Stefano de Carolis

A Sidney lo spettacolo pirotecnico che ha salutato il nuovo anno ha regalato di nuovo emozioni indimenticabili! Intorno alla Sydney Opera House e il Sydney Harbour Bridge, il noto ponte nella famosa baia, giochi di luce hanno creato un effetto “onda” insieme ai fuochi d’artificio che salivano verso il cielo.

In Brasile, a Rio de Janeiro, lo spettacolo è stato mozzafiato. Migliaia di persone hanno festeggiato il nuovo anno dalla spiaggia assistendo ad uno straordinario evento che ha illuminato tutta la baia!

Dubai ci ha lasciato senza parole! Gli spettacolari giochi pirotecnici si sono aggiunti alle luci già sempre incredibili che caratterizzano la città, rendendola ancora più sfavillante!

E New York non smette mai di stupirci. Oltre al count down a Time Square, un’incredibile spettacolo pirotecnico ha illuminato il cielo della Grande Mela per la gioia di migliaia di persone!

BUON 2019!

CA che ora è la fine… dell’anno? Dall’Oceania alle Hawaii ecco i Capodanni da festeggiare nel mondo, complice il fuso orario

Complice il fuso orario a Capodanno abbiamo potenzialmente 24 ore per brindare consecutivamente all’arrivo del nuovo anno.

Dove si festeggia per primo l’arrivo del 2019
e dove più tardi rispetto all’Italia?

Le isole dell’Oceania sono le prime a festeggiare il Capodanno. L’isola che festeggia per prima è l’Isola Christmas, anche conosciuta come Kiribati. Fa parte dell’arcipelago delle Sporadi Equatoriali e tutti gli anni sente per prima i rintocchi del Capodanno.

Nello stesso fuso orario, ma un po’ più ad occidente ci sono le isole Tonga e Samoa.

Auckland e la Nuova Zelanda festeggiano il capodanno un’ora dopo rispetto a Kiritimati: Auckland è quindi la prima capitale dove si festeggia il Capodanno nel mondo. Nello stesso fuso orario ci sono anche Tuvalu e le Isole FiJi.

Sydney e Melbourne festeggiano il Capodanno un’ora dopo rispetto alla Nuova Zelanda. L’Australia copre 3 fusi orari, quello centrale è lo stesso del Giappone e di altre Isole dell’Indonesia; quello più occidentale rientra nella fascia oraria di Manila (Filippine), di Pechino e di tutta la Cina.

Londra e la Gran Bretagna festeggiano il Capodanno con un’ora di ritardo rispetto a noi.

Rio de Janeiro festeggia 3 ore dopo di noi, 4 Buenos Aires, mentre Cile e Brasile centrale, Paraguay sono a 5 ore dall’orario italiano.

Alle Hawaii siamo tornati nell’Oceano Pacifico e ci avviciniamo all’ultimo Capodanno dell’anno. Si festeggia sull’Arcipelago delle Samoa Americane con la capitale Pago Pago.

Ancora non siete stanchi? Dopo i botti e i festeggiamenti di capodanno ci aspettano ancora Rio de Janeiro, New York, Los Angeles e le Isole Hawaii!

BUON 2019!!!

Fonte: Zingarate.com

Crociere enogastronomiche, all inclusive, salutiste, per cuori solitari o per over 60: le compagnie di navigazione
guardano sempre più alle donne.

Nel 2019 i crocieristi toccheranno quota 30 milioni: a dirlo è la Clia, l’associazione internazionale dell’industria crocieristica.

Sono anni, per la verità, che il mercato delle crociere vive una crescita costante. Un trend positivo, che dà lavoro ad un milione e 110 mila persone e genera un fatturato complessivo di 134 miliardi di dollari. Ma è nel 2019, che i numeri cresceranno: +6% di passeggeri rispetto ai 28.2 milioni registrati nel 2018, mentre 272 saranno le navi da crociera chiamate a solcare le acque di mari e oceani di tutto il mondo.

Ma quali sono, le crociere più amate? «Le tendenze in atto riflettono una profonda rivoluzione, con un mix tra la voglia dei viaggiatori di avere sempre nuove e uniche esperienze e le innovazioni dalle compagnie», ha spiegato la presidente e AD di Clia Cindy D’Aoust. Stanno infatti riscontrando un grandissimo successo le crociere culinarie ed enogastronomiche, quelle avventuriere (alla scoperta del Machu Picchu o delle Galapagos), quelle “al freddo” (in Alaska o in Antartide) e – soprattutto – le crociere per single, per cuori solitari o per donne sole.

Allo stesso tempo, le nuove crociere sono sempre più sostenibili, tecnologicamente evolute, connesse ad Internet (gli hastagh dedicati non si contano), con tecnologia smart (dalle chiavi digitali ai braccialetti elettronici). E ci sono persino le crociere dedicate ai nomadi digitali, e cioè a chi lavora in giro per il mondo e – ora – può farlo persino durante la navigazione.

Ma quali sono, ad esempio, le crociere al femminile? L’azienda turistica Olivia, leader nell’organizzazione di vacanze “lesbian”, offre tanti interessanti itinerari per sole donne: in calendario, crociere in Giappone; ai Caraibi, Bermuda e New York; in Alaska, in Islanda, a Thaiti; in Francia e in Italia; a Cuba e i Caraibi. Ci sono poi le crociere che, aperte e a uomini e donne, hanno un programma prettamente femminile. La compagnia Crystal, ad esempio, propone un itinerario tra Lisbona e Montecarlo (attraverso Cadice, Siviglia, Ibiza, Barcellona, St. Tropez) con corsi di Photoshop e di pilates, incontri con esperti in relazioni sentimentali e con scrittori.

Perché, alle donne, andare in crociera piace sempre di più. Alle giovani in cerca d’amore, come alle over 60 che vogliono godersi gli agi di una navigazione all inclusive. E il mercato, alle loro esigenze, risponde.

Fonte: SiViaggia.it

Sotto le sue praterie e le splendide montagne la Cantabriaracchiude un tesoro sotterraneo di inestimabile valore. Si tratta di un mondo misterioso di estrema bellezza, disseminato di forme fantasmagoriche, luci, morbide ombre e suoni profondi: un’immensa trama di caverne e grotte che affascina tutti coloro che vi si addentrano.

Spettacolari stalattiti e stalagmiti e molti altri tipi di formazioni strane e meravigliose, fanno delle grotte della Cantabria un paradiso naturale unico, sorprendente per la sua straordinaria bellezza e l’eccellente stato di conservazione. Un vero regalo della natura che racchiude pozzi, fiumi sotterranei, gole verticali e labirintiche gallerie, scenari fantastici plasmati dall’acqua e dall’umidità nel corso di migliaia di anni. Per secoli molte di queste caverne sono rimaste occulte agli occhi dell’uomo. Oggi invece è possibile visitarne alcune.

Solo in Cantabria esistono più di 6500 grotte. La ricchezza e la spettacolarità di questo mondo sotterraneo fanno della regione un punto di riferimento obbligato per gli amanti della speleologia. Ma queste bellezze nascoste non sono riservate unicamente a sportivi esperti. Chiunque può addentrarsi all’interno di questo patrimonio culturale e ammirare da vicino gran parte di questi monumenti segreti.

Se volete vivere un’avventura indimenticabile nel sottosuolo, visitate la grotta di El Soplao e percorrete più di un chilometro circondati da incredibili formazioni di pietra e cristalli naturali, meraviglie dai colori inauditi che pendono dal soffitto e sorgono da terra, componendo uno scenario spettacolare che provoca l’ammirazione di chi lo guarda. Questa cavità si trova tra i comuni di Valdáliga, Herrerías e Rionansa, a circa venti chilometri da San Vicente de la Barquera, e potrete accedervi a bordo di un singolare treno turistico minerario.

Giochi di luci e ombre, sensazioni e odori si moltiplicano nella zona dell’Asón-Agüera, dalla parte opposta della regione. Solo in questo punto si concentrano più di 4000 grotte che compongono alcuni dei maggiori sistemi sotterranei d’Europa. In queste caverne è disponibile un servizio di visite guidate durante tutto l’anno. Ci sono grotte per tutti i livelli e gradi di difficoltà. Chiunque può visitarle, indipendentemente dalla forma fisica o dall’esperienza, da bambini di otto anni a persone di età più avanzata. Vi sentirete come un esploratore in un contesto sovrannaturale, strisciando nelle viscere della terra.

Itinerario dell’arte preistorica

Avventura, sport, mistero e bellezza, ma anche l’arte delle pitture rupestri e le impronte dei primi abitanti del pianeta. La Cantabria conserva al suo interno la maggiore densità di grotte con arte rupestre del mondo. Si tratta di manifestazioni artistiche create da 12.000 a 40.000 anni fa, un tesoro di incalcolabile valore disseminato in ogni angolo della regione. Visitate la Grotta del Chufín a Rionansa, quella del Castillo a Puente Viesgo, quella di El Pendo a Escobedo de Camargo e quella di Covalanas a Ramales de la Victoria, e assaporate l’emozione di scoprire l’abilità degli artisti del Paleolitico.

Questo appassionante paradiso interno raggiunge il climax nella Grotta di Altamira, a Santillana. Definita dagli esperti come la “Cappella Sistina dell’Arte Rupestre” e iscritta nell’elenco del Patrimonio Mondiale, al momento la grotta originale non è aperta al pubblico, ma è possibile visitarne una replica esatta presso il Museo Altamira. Lasciatevi stupire da questa sorprendente eredità sotterranea.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo – Roma

Un vecchio amico dell’ESA, Comet 46P / Wirtanen, sta attraversando i nostri cieli questo mese.

Il nucleo della cometa è al centro del punto più luminoso al centro dell’immagine e la nuvola verde diffusa è il suo coma. Il colore verde è causato dalle molecole – principalmente CN (cianogeno) e C 2  (carbonio diatomico) – che sono ionizzate dalla luce solare mentre la cometa si avvicina al sole. Un accenno alla coda della cometa è visibile in alto a sinistra; le strisce diagonali sono tracce di stelle.

Una cometa luminosa con un periodo di 5,5 anni, 46P era stata scelta negli anni ’90 come obiettivo della missione Rosetta dell’ESA. Tuttavia, un ritardo di lancio dal 2003 al 2004 ha significato che la nave spaziale non sarebbe stata in grado di incontrarsi con quella cometa nel suo approccio più vicino al Sole nel 2013, spingendo la squadra Rosetta a selezionare un nuovo obiettivo, l’ormai famoso 67P / Churyumov-Gerasimenko. 

La cometa 46P era al perielio, il punto più vicino al Sole lungo la sua orbita, il 12 dicembre, e continuò a muoversi verso il nostro pianeta, raggiungendo la distanza più vicina alla Terra il 16 dicembre.

Gli astronomi di tutto il mondo – professionisti, studenti e dilettanti – hanno osservato la cometa di recente e continueranno a farlo nelle prossime settimane mentre si allontana dal Sole lungo la sua orbita.

Questa immagine è stata scattata da Wouter Van Reeven presso l’European Space Astronomy Centre (ESAC) dell’ESA, a Madrid, in Spagna, il 14 dicembre 2018. 

Fonte: ESA.INT

La FAA ha accettato la sua richiesta di trasformazione: Judah 1potrà trasportare cristiani e
missionari in tutto il mondo

È la prima e unica compagnia aerea cristiana: si chiama Judah 1 e, recentemente, è passata da essere un operatore privato a primo vettore di questa confessione religiosa.

La sede è in Texas e, dopo che la FAA (Federal Aviation Administration) ha accettato la sua richiesta di trasformazione, potrà iniziare a operare. Prima, però, dovrà acquisire le certificazioni necessarie: fino ad oggi, infatti, Judah 1 era un operatore privato, il cui nuovo obiettivo è oggi quello di diventare una vera e propria compagnia aerea. Un po’ particolare.

I suoi aerei, infatti, trasporteranno i cristiani per ragioni specifiche, come missioni o visite di carattere religioso.
Slogan è “Your Hands, God’s Love, Our Wings”, che significa: “Le tue mani, l’amore di Dio, le nostre ali”. Ali che adesso possono essere quelle di un operatore commerciale. Nello specifico sul loro sito dichiarano che: “Judah 1 avrà la libertà di trasportare quante più chiese e organizzazioni di missioni possibili”.

Il nuovo vettore punta all’autunno del 2019
con la programmazione dei viaggi.

Non si pagherà nulla per i bagagli, cosa che non accade con gli altri vettori di tutto il mondo (salvo particolari offerte). A confermarlo è la stessa compagnia che rassicura che non vi saranno tassazioni di questo tipo. I biglietti, invece, si dovranno pagare, ma promettono di essere competitivi. Naturalmente non si potrà salire su un volo della Judah 1 per raggiungere mete esotiche a scopo vacanziero o di viaggio. I passeggeri dovranno essere parte di gruppi di missionari. L’obiettivo da raggiungere entro i prossimi cinque anni è particolarmente ambizioso e prevede la costituzione di una flotta di venti veivoli che trasportino cristiani da una parte all’altra del pianeta.

A tal proposito è anche possibile diventare partner di questo progetto, sostenendolo finanziariamente con qualsiasi importo e tramite i canali più disparati. da PayPal ad Amazon Smile.

Sempre sul sito di Judah 1, il fondatore Everett Aaron commenta: “Grazie mille ai partner e agli amici per aver reso possibile tutto questo”.

Judah è nata nel 2013 quando, con aerei di piccole dimensioni, trasportava missionari dall’aeroporto internazionale di Dallas alla loro meta. Poi il progetto si è ingrandito e promette ora di continuare la sua espansione, non solo per trasportare i cristiani, ma anche quei bagagli che in genere contengono medicinali o altri prodotti necessari in tutto il mondo.

Fonte: SiViaggia.it

Cairngorm Reindeer Center

Nonostante ciò che Santa Claus potrebbe averti fatto credere, non devi andare al Polo Nord o aspettare il Natale per avvistare le renne. Un’intera mandria di queste carismatiche bestie si aggira in Scozia.

Nelle Cairngorm Mountains, troverai l’unica mandria di renne allo stato brado del Regno Unito. Attualmente, circa 150 stupende creature chiamano “casa” queste aspre montagne. Non sono affatto selvagge, molte di loro sono messe al lavoro per fare apparizioni pubbliche o tirare slitte durante le festività natalizie, ma possono vagare come desiderano all’interno di un territorio di 10.000 acri.

Una volta le renne vivevano nel Regno Unito, ma gli ultimi esemplari selvaggi scomparvero circa 800 anni fa. Nel 1952, un uomo lappone del nord della Svezia di nome Mikel Utsi e sua moglie, il dott. Ethel John Lindgren, spedirono un piccolo gruppo di renne dalla Svezia per reintrodurre gli animali nel Paese. Scelsero di stabilire il gregge nei Cairngorms, poiché l’insolito clima subartico della zona lo rendeva l’unico posto adatto nel Regno Unito.

Il loro esperimento ecologico è stato un successo. Le renne hanno prosperato nel clima spesso ventoso e tetro. Passano le loro giornate a passeggiare sulle colline, facendo una pausa per sgranocchiare un buffet naturale apparentemente infinito di erba, foglie di betulla e licheni – il loro nutrimento è anche integrato con il grano.

Poiché le renne vagano in un territorio molto ampio, in realtà a volte può essere un po’ difficile rintracciarle. Ma fai una visita al Cairngorm Reindeer Center e potrai incontrare una gruppo di renne amichevoli che gironzolano in uno dei recinti, che aspettano di salutare i visitatori curiosi. Il centro ospita anche un piccolo negozio pieno zeppo di oggetti e souvenir correlati alle renne.

Fonte: AtlasObscura

Questo eremo in rovina del XV secolo è
immerso nel mito e nel mistero. 

In cima a uno sperone granitico alto 66 metri che si affaccia sul suggestivo Bodmin Moor e sulle “montagne” di argilla cinese di St. Austell si erge Roche Rock Hermitage. La cappella in rovina, costruita nel 1409, è dedicata a San Michele ed è stata circondata da miti e misteri per centinaia di anni.

Secondo il folklore locale, un eremita e sua figlia vivevano una volta all’interno della struttura rocciosa. L’eremo fu occupato infine da una famiglia di proprietari terrieri locali che, quando contrassero la lebbra, rimasero qui per non infettare il villaggio di Roche.

L’eremo ha due piani, con la stanza superiore che in origine fungeva da cappella. Anche se la parete ovest è quasi scomparsa, la parete est è ancora in piedi quasi all’altezza originale.

L’eremo è associato a un certo numero di racconti popolari della Cornovaglia, in particolare la storia di Jan Tregeagle, un peccatore torturato che fece un patto con il diavolo e cercò rifugio nella cappella quando venne inseguito dai demoni. Si dice anche che gli amanti Tristano e Isotta, secondo la leggenda medievale, si nascondessero qui quando il loro amore fu scoperto dal marito di Isotta, re Marco.

Ancora oggi, l’Hermitage è circondato da un po’ di mistero mistico. Se lo visiti quando c’è una burrasca, ascolta attentamente, poiché si ritiene che tu possa sentire un gigante della Cornovaglia ululare intorno alle rocce.

L’eremo si trova nel villaggio di Roche, St. Austell. Salire fino alla cappella può essere pericoloso. Ci sono solo alcune scalette arrugginite per raggiungere la sommità, quindi fai attenzione quando sali verso l’eremo.

Fonte: AtlasObscura


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