L’ARTISTA AMERICANO HA RISPOSTO COSÌ ALLA RICHIESTA DI REALIZZARE UN’OPERA IN GRADO DI RAPPORTARSI CON IL PAESAGGIO RURALE DEL MASSACHUSETTS. CON UNA GRANDISSIMA MONGOLFIERA CHE RIFLETTE I COLORI E LE LUCI SEGUENDO I LORO CAMBIAMENTI.

Una mongolfiera dalla superficie specchiante, alta circa 30 metri, sorvolerà il Massachussets fino al 28 luglio, riflettendo i colori e le luci del paesaggio estivo. È New Horizon, l’ultimo progetto di Doug Aitken (1968) commissionato dall’organizzazione non-profit Trustees e curato da Pedro Alonzo all’interno dell’iniziativa Art and the Landscape Programme, che invita gli artisti a realizzare opere site-specific che interagiscono con l’ambiente. Non è la prima volta che Aitken lavora in mezzo alla natura – pensiamo alle sculture che ha piazzato sul fondo dell’Oceano Pacifico – e nemmeno il tema dello specchio è inedito nella sua ricerca, tuttavia la scelta di proporre una “monumento volante” rappresenta una novità assoluta: “ho  realizzato che non volevo assolutamente fare un’opera di arte pubblica che si limitasse a stare ferma in mezzo a un campo”, ha dichiarato l’artista al magazine Dezeen, “volevo trovare qualcosa che fosse più vivo, più stimolante e che avesse una dimensione temporale”.

SETTE TAPPE E UN RICCO PROGRAMMA DI EVENTI

La mongolfiera attraverserà tutto lo stato americano in sette tappe (Long Point, Farm Institute, Holmes Reservation, deCrodova Sculpture Park, Castle Hill at Crane Estate, Field Farm e Naumkeag) e diventerà il fulcro, anche simbolico, di un ampio programma di eventi che comprende conversazioni, concerti e performance. Ci sarà anche la possibilità di partecipare a incontri di osservazione del tramonto e di provare brevi voli in mongolfiera in modalità sicura (ossia ancorati a terra tramite un cavo). “Quando invitiamo gli artisti a rispondere, con le loro opere, al nostro paesaggio, ci aspettiamo sempre che ne siano ispirati, ma il progetto di Doug Aitken ha superato le nostre aspettative”, ha commentato Barbara Erickson presidente e CEO di Trustees.

Per trovare il giusto materiale da utilizzare, resistente ma specchiante, l’artista americano ha collaborato con alcuni amici che lavorano alla NASA; sulla superficie del pallone sono inoltre cucite a mano una serie di luci a led che possono essere accese in remoto creando diversi pattern  ben visibili nelle ore notturne.

Fonte: artribune.com – Valentina Tanni