Piccolo gioiello dal fascino vulcanico, è nota per i Pitons – Patrimonio Mondiale dell’Umanità -, due coni vulcanici che svettano verso il cielo, simbolo di una delle mete più romantiche della regione.

La capitale, Castries, è un frizzante polo commerciale e culturale. La cittadina è costellata di gallerie d’arte e negozi che si affacciano sul mare dove i turisti possono godere dei vantaggi duty-free. A pochi passi dal porto c’è il mercato, qui i venditori si riuniscono da più di un secolo per vendere prodotti freschi accanto ai pescatori che decantano la bontà dei loro sgombri, lampughe e guaracupe.

L’isola vanta spiagge suggestive, bianche come il latte – a nord, tra cui spicca Rodney Bay – o nere come l’ebano. E lo spettacolo continua sotto il livello del mare, dove il panorama subacqueo riflette i pendii montuosi. La maggior parte della costa è protetta dal Soufrière Marine Management Area, che proibisce la pesca: il risultato è una fantasia sottomarina di pesci variopinti e una delle più incontaminate barriere coralline dei Caraibi.

Saint Lucia vanta un entroterra rigoglioso e ricco di foreste attraversate da cascate, sorgenti di acqua calda e villaggi autentici di pescatori, come Soufrière, alle pendici di Petit Piton, il più basso e ripido dei pinnacoli gemelli.

Non mancano le occasioni per il trekking e, i più temerari, possono anche provare l’ebrezza di una vertiginosa discesa con la zipline, saldamente agganciati ad una fune tesa sul vuoto.
Tra le mete da non perdere, le stupende piantagioni di banane e palme da cocco e la Frigate Islands Nature Reserve. Si tratta di una riserva naturale, situata a metà strada lungo la costa orientale, luogo estivo di riproduzione per fregate, aironi e per un paio di rare specie indigene (il piccione Ramier e il rigogolo di St Lucia). Vi abitano anche il boa constrictor e la ben più pericolosa vipera fer-de-lance. Le agenzie locali e il National Trust organizzano delle escursioni (sicure!) nel parco.

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