Stradine colorate e tradizioni millenarie: Hoi An, nel Vietnam centrale, è una città romantica dove a farla da padrone non sono soltanto le tonalità del rosso tanto care agli orientali, ma milioni di lanterne che illuminano ogni angolo.

Amata dai turisti e dagli irriducibili del selfie da pubblicare sui social, regala un’atmosfera magica soprattutto al tramonto quando questi piccoli “fari” dalle mille gradazioni cromatiche sembrano prendere luce e vita.

Passeggiando per il suo centro storico

Il cuore di Hoi An sembra essere fermo nel tempo ed è rimasto intatto nei secoli, idealmente abbracciato da palazzi storici nelle tonalità pastello. E poi c’è il fiume Thu Bon e i balconi ricoperti di fiori, appena lontano dalle spiagge dove osservare le sfumature del cielo durante il giorno. Da queste parti le influenze a tavola e nello stile sono notevoli, perché nel tempo vi hanno abitato cinesi, giapponesi, olandesi francesi e portoghesi. La sua parte vecchia è perfetta per l’inizio di un tour, attraverso le vecchie mura che sono Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Il consiglio è quello di perdersi alla ricerca di angoli nascosti e remoti e poi spostarsi verso le boutique tipiche, i piccoli negozi, i ristoranti e i caffè.

Imperdibile la sua cucina

Da provare ad Hoi An, ovviamente, anche i piatti tipici magari fermandosi nei ristorantini lungo il fiume, attendendo il crepuscolo per osservare le tinte delle lanterne. E poi magari potrebbe essere una buona idea anche quella di iscriversi a uno dei tanti corsi di pietanze vietnamite che si tengono da queste parti.

Informazioni utili

Dopo aver acquistato il ticket di ingresso si può accedere in città e visitare quattro tra i monumenti principali, inseriti in una apposita lista. Il ricavato consente che vengano curati e preservati, in un luogo che presta grande attenzione all’ambiente tanto da aver chiuso al traffico la sua zona più antica. Il momento migliore per andare va da fine gennaio a fine agosto quando il clima è più secco e caldo. Negli altri mesi tende a piovere parecchio.

Da vedere

Il simbolo di Hoi An è il Ponte Coperto Giapponese del 1700, che suddivideva la parte cinese da quella giapponese. E poi ci sono le lanterne di seta in giro per la città e la possibilità di salire a bordo di una barca tradizionale e organizzare un giro lungo il corso d’acqua locale. C’è, ancora, il piccolo tempio dedicato a Quan Cong, un generale cinese molto stimato per la sua bontà d’animo. Senza dimenticare le tante sartorie artigianali presenti dove farsi confezionare qualche capo, in quella che è la capitale della seta e della sartoria.

Fonte: ilmessaggero.it